martedì, gennaio 22, 2008

L2 fermata Pep Ventura

E sono salita dalla scala del metrò guardando a sinistra,
ma non c’era nulla di particolare, ho cominciato a girarmi verso la mia compagna di viaggio e…

§*0*§



Guglie bianche sovrastate da cesti di frutta colorata, arancio gialla ,
l’allegria della costruzione non faceva pensare ad una chiesa,
colori allegria e strane cime



gli occhi sorridenti §*_*§

mi sono girata ancora un po’

§*O*§


l’aria corsa nei polmoni vi aveva trovato il suo rifugio,
ma neanche ci pensavo di respirare.

Svettante sulla città, e sembrava sul mondo,

“guglie di sabbia bagnata” come nei giochi sulla spiaggia,
l’immagine di una costruzione della natura,
un’iperbole inventata dall’acqua e dall’aria

la Sagrada Familia



inimmaginabile come si erge verso il cielo, lo carezza, lo fora
con grazia e sinuosamente, un inno alla bellezza e alla creazione.

Vista da meno lontano è una trina,
cristalli di neve che si incontrano e intrecciano.



Dalla base..

Incredibili immagini di donne e uomini,
scene della bibbia, scene della natura,
sembra impossibile le “guglie di sabbia bagnata”
fossero uomini donne, cavalli, angeli trombettieri,
puttane, ladri, madonne, rosari,
un cipresso verde,
colombe bianche
e la sabbia si rivela essere percorsa da sprazzi di colore.



L’opposta facciata
Sobrietà nella linee
Colonne inclinate,
magia dei numeri,



Sagrada Familia
Incanto di modernismo,modernità
Natura,
fantasia, volo.

citan citando

pace

pace